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16.12.2024

Verso il successo nello sport con consapevolezza dei rischi: making it happen

Gestione del rischio nello sport professionistico

Nel corso della sua carriera Dominique Gisin, ex sciatrice svizzera e campionessa olimpica di discesa libera, ha affrontato piste ripidissime ed enormi rischi. Nel farlo ha potuto contare sul supporto del dottor Christian Marcolli, psicologo della prestazione umana. Noi della SERV non ci lanciamo a tutta velocità lungo pendii innevati, ma i paralleli sono molti: ogni giorno abbiamo a che fare con un gran numero di rischi e di sfide. In più, a unirci è la volontà di raggiungere un traguardo che appare proibitivo. 

Quando si trovava al cancelletto di partenza prima di una gara, che pensieri le passavano per la testa?
Dominique Gisin: Mi piacevano le piste che diventavano subito ripide, dove prendere velocità fin dall’inizio. Per un’atleta professionista è un piacere e lo trovo incredibilmente divertente. 

Quale delle sue qualità le è tornata particolarmente utile per riprovare ogni volta nonostante le battute d’arresto?
Dominique Gisin: Sciare mi rende felice. Vale la pena di assumersi un rischio per vivere una passione così grande. Allo stesso tempo, però, è importantissimo creare un contesto di supporto. Le persone giuste danno sostegno e incoraggiano a non smettere mai di andare oltre i propri limiti. 

Come si fa a trasformare qualcosa di negativo in positivo?
Dottor Christian Marcolli: Dietro c’è molto lavoro. Tutti noi ci auguriamo di raggiungere il successo senza avere problemi e senza soffrire. Non tutti però ci riescono. L’importante è accettare il proprio percorso, con tutte le sue curve e i suoi ostacoli. 

Qual è il punto in comune tra il supporto mentale a un’atleta professionista e a un’impresa?
Dottor Christian Marcolli: Si inizia sempre con una visione, anche se all’inizio appare ben poco realistica. Ci dà un obiettivo e possiamo iniziare a lavorare per raggiungerlo. Non importa se collaboriamo con un atleta professionista o con un dirigente d’azienda. Chi vuole fare grandi cose deve avere una visione che appare «quasi impossibile». Ma la visione, da sola, non basta: per colmare il vuoto tra sogno e realtà servono anche competenza, forza di volontà e resistenza. È fondamentale non mollare mai, migliorarsi continuamente e acquisire le competenze necessarie. Altrettanto importante è la resilienza, ossia la capacità di accettare le battute d’arresto e andare avanti senza mai smettere di credere nella visione.

Che qualità dobbiamo sviluppare per raggiungere un obiettivo speciale?
Dottor Christian Marcolli: È necessario avere una sana «fearlessness».  
Dominique Gisin: L’equilibrio tra libertà e sicurezza. 

Vale nello sport professionistico, vale anche per le imprese: assumersi dei rischi con consapevolezza permette di trasformare le sfide in nuove opportunità.